SCARLINO: LO CHARME DI UN BORGO MILLENARIO

Ultima modifica 5 giugno 2020

Scarlino: una storia irripetibile che si protrae da quando si ha memoria dell'uomo.

Le prime tracce di vita sul territorio risalgono all'età del bronzo. Le testimonianze preistoriche sono attestate da ritrovamenti nei pressi della Rocca pisana. Per quanto concerne l'etimologia che dà il nome a questo unico borgo maremmano, alcuni fanno risalire il termine al latino “Porto Scabris”, mentre altri al longobardo “Scherl”, che significa “sentinella”. Ancora, dopo secoli, non si è arrivati alla soluzione di questo enigma: i ruderi di epoca romana lungo la costa e la presenza del borgo alto-medievale ancora intatto, rendono possibili entrambe le ipotesi.

Di vitale importanza per lo sviluppo economico-sociale di Scarlino è stata certamente la sua posizione irripetibile, dalla quale si può dominare l'intera pianura sottostante e una vasta parte di costa da Punta Ala a Piombino. Il borgo diventa così “guardiano del mare”: prospera grazie al privilegio di osservare l'arrivo di nemici con largo anticipo.

Subito dopo il crollo dell'Impero romano, in concomitanza con le invasioni barbariche, la pianura vicino al borgo divenne una palude malsana a causa dell'azione combinata delle maree e dei depositi alluvionali del fiume Pecora. Il primo documento che testimonia l'esistenza di Scarlino risale al 973 d.C.: vi si menziona Lamberto Aldobrandeschi di Sovana. La costruzione della roccaforte fu la conseguenza immediata di questa situazione avversa. Il dominio di questi conti durò fino al XII secolo, eccezione fatta per rari momenti in cui passò sotto il vescovato di Roselle e degli Alberti. Nel 1227 il borgo venne acquistato dal Comune di Pisa. Figure centrali del dominio pisano furono Ranieri di Tinacci e Ildebrandino, anche detto il “conte rosso”. Pisa modificò profondamente la Rocca degli Aldobrandeschi e completò la cinta muraria unendo dentro un'unica fortificazione i terzieri di Sopra, di Mezzo e di Sotto. Il dominio pisano continuò fino al 1399, anno in cui Scarlino passò agli Appiani, che costituirono il piccolo Stato di Piombino. Il dominio piombinese proseguì sino al 1815: resistette persino ai tentativi di appropriazione da parte dei Medici e di Siena. Dopo questa lunga fase il borgo passò sotto il Granducato di Toscana. Nel 1834 Scarlino fu annessa come frazione al Comune di Gavorrano. I suoi abitanti parteciparono attivamente ai moti risorgimentali: momento cruciale di questo periodo storico fu il soggiorno di Giuseppe Garibaldi nella residenza di Angiolo Guelfi nei pressi di Scarlino Scalo nell'estate del 1849. In seguito il condottiero partì da Cala Martina verso Portovenere il 2 settembre dello stesso anno. Dopo i due conflitti mondiali che segnarono profondamente tutta la zona, nel 1960 il Comune ritornò autonomo staccandosi da Gavorrano. Sorse così il porto turistico del Puntone e iniziò la valorizzazione del borgo antico medievale. Lo scudo sannitico azzurro circondato dalle stelle, stemma di Scarlino, campeggia ancora oggi con fierezza all'interno delle sua mura.

 


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